E, come sempre accade quando il genere sportivo infiamma i cuori dei lettori, spesso autori e autrici cercano di spingersi verso discipline meno inflazionate, com'è, per Hilary (conosciuto in originale come Hikari no Densetsu, cioè La Leggenda di Hikari), la ginnastica ritmica.
Hikari Kamijo (o Hilary Kamiji) è una giovane promessa della ginnastica ritmica, ma anche un'adolescente alle prese con le prime cotte, ed è proprio nell'equilibrio tra questi due elementi che si trova il perno della storia...
La serie, peraltro, ha subito un trattamento "meno peggiore" di altre sue coetanee, per quanto riguarda l'adattamento italiano: per quanto i nomi propri di pressoché tutti i personaggi siano stati cambiati in altri più "occidentaleggianti" (a parte alcuni cognomi e qualche confusione cognome/nome), la serie mantiene i suoi riferimenti al Giappone e non ha subito un numero eccessivo di tagli e censure (giusto in un singolo episodio è stata eliminata una breve scena, episodio che ha come colonna portante le terme, quindi immaginate un po' voi).
La mamma simpatica e un po' naif, il papà perennemente nascosto dietro il giornale, il cagnolone (vero idolo della serie); il cast di personaggi viene illustrato sempre più nel dettaglio, a strati, più si avvicina al quartetto di personaggi che è autentico perno della storia: la protagonista, il suo amico d'infanzia musicista provetto (ecco perché prima parlavo di musica importante per la trama), la sua rivale nello sport e il ragazzo interesse amoroso di entrambe.
Questo però non rende Hilary una serie indegna di essere ricordata, anzi: l'incertezza dell'ultimo paio di puntate non cancella quanto di piacevole visto nelle restanti, che permettono di ricordare l'anime come una serie tanto emozionante sul lato sportivo, quanto calorosa su quello maggiormente incentrato sulla vita quotidiana, e romantica, dei protagonisti.
Nessun commento:
Posta un commento